Vediamo nello specifico le Barriere di Protezione Individuali quali sono e a cosa servono.
Deve essere sempre pulito e sostituito qualora si macchi con materiale organico. Dobbiamo indossarlo per procedure assistenziali ed è costituito da materiali artificiali per il rischio biologico.
Quelli resistenti ai liquidi devono fornire protezione nella parte frontale più esposta e solitamente hanno il collo alto, polsi stretti e chiusura nella parte posteriore. È preferibile, l’uso di camici monouso in TNT sopra i camici di cotone.
Una piccola precisazione: non confondiamo il vestiario generico lavorativo, come uniformi, divise di sala operatoria, pantaloni e magliette, con i DPI! Essi, non sono in grado di proteggerci da nessun rischio e quindi, non sono considerati DPI.
Devono essere indossate durante le prestazioni odontoiatriche e dobbiamo sostituirle dopo ogni paziente. La loro efficacia come misura barriera è determinata dal tipo di mascherina e dai tempi di utilizzo; esse vanno sostituite anche durante la stessa prestazione, qualora risultino sporche di sangue o umide. Sono costituite da starti di TNT, strati idrorepellenti ed hanno una BFE (filtrazione batterica) tra il 97 e 99% di particelle fino a 0,1.
Per i pazienti affetti da TBC in fase attiva o in casi di pericolo di trasmissione di infezione per via area devono essere utilizzati specifici filtri respiratori.
Da cosa, possiamo riconoscere l’efficacia delle mascherine facciali filtranti?
Ecco, qui una breve classificazione:
Ritorniamo, agli altri DPI in uso:
Devono essere utilizzati in tutte le manovre che possono provocare formazione di aerosol, strumenti rotanti e manipoli ad ultrasuoni o schizzi di liquidi biologiche e dobbiamo indossarli sempre durante le procedure di detersione e disinfezione di strumenti e apparecchiature.
Perché, è importante il loro utilizzo?
Perché, la mucosa più a rischio è quella oculare per la trasmissione di patogeni, quali HCV e HIV, dimostrata, soprattutto durante gli interventi chirurgici e di irrigazioni. Questi dispositivi, devono essere lavati con acqua e sapone e disinfettati tra un paziente e l’altro, in base alla casa produttrice.
Quindi, diffidate da tutti quei corsi che offrono una formazione a distanza!
In genere sono in lattice, monouso e devono essere sempre indossati per evitare il contatto con sangue o altri liquidi biologici, prelievi ematici, manipolazione di strumenti appuntiti o taglienti e per proteggere eventuali abrasioni sulle mani.
Occorre, adoperare sempre la misura giusta in modo da permettere una maggiore sensibilità e destrezza nel movimento. Poiché, la loro permeabilità aumenta con il passare del tempo, occorre sostituirli circa ogni ora e usarli solo per il tempo strettamente necessario. È, importante togliere i guanti prima di toccare, maniglie, telefono, penne o altro per evitare qualsiasi contaminazione.
Se, può esserti utile, ti informo che in commercio esistono guanti in materiali differenti dal lattice (molto usati ma che possono dare luogo a sensibilizzazioni cutanee), privi di additivi, in: Neoprene, PVC, polietilene, nitrile o vinile.
La risposta, è no.
Per ultimo, ma non meno importante, come DPI abbiamo le calzature.
Devono essere provviste anch’esse del marchio CE, della dichiarazione di conformità e dell’attestato di certificazione CE, rilasciato dall’organismo notificato che ne ha effettuato l’omologazione, nonché accompagnate da una nota informativa che contenga le modalità di impiego, le istruzioni di deposito e le modalità di pulizia.
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